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10/02/2021
Protezione sostenibile: arrivano le mascherine biodegradabili fatte in Veneto
Un'iniziativa per contrastare l'invasione della plastica dei mari 

Lo scorso luglio un video della BBC documentò lo scempio che il proliferare dei rifiuti prodotti dall’uomo sta causando nei mari e sulle spiagge di tutto il mondo. 

Quel video, ancora visibile qui, portò all’attenzione del pubblico il caro prezzo che l’ambiente sta pagando dall’inizio della pandemia a causa del mancato smaltimento dei presidi sanitari per la prevenzione del contagio. Sono infatti migliaia le tonnellate di guanti e di mascherine lasciate sulle coste, da Hong Kong all’Europa. Tonnellate di rifiuti che contaminano le acque e minacciano fondali e fauna.

Gli studi hanno quantificato l’entità del rischio: ogni giorno in Italia vengono utilizzate circa 40 milioni di mascherine non biodegradabili che, se non vengono smaltite correttamente, inquinano l’ambiente per centinaia di anni. Un danno enorme che si somma alle altre criticità già ampiamente documentate prima dello scoppio della pandemia da COVID-19.

Per contribuire a contenere gli effetti di questa piaga, CentroMarca Banca di Credito Cooperativo di Treviso e Venezia si è mobilitata insieme al Rotary Club Venezia Castellana con “Mascherine sostenibili con filtro biodegradabile”, un’iniziativa promossa nell’ambito del progetto mondiale Plastc Free Waters (OP-PFW).

L’iniziativa ha permesso di realizzare e di promuovere la diffusione di mascherine biodegradabili e riutilizzabili. Confezionate da aziende venete, le mascherine sono di cotone, a doppio strato, lavabili e stirabili e contengono un elemento filtrante biodegradabile che può essere sostituito anche di volta in volta. 

Pur non essendo presidi medici, sono “mascherine di comunità” previste dall’Art. 7 del DPCM 24 ottobre 2020 il cui uso è consigliato in situazioni e ambienti a basso rischio di contagio. 

L’iniziativa è un esempio di come anche il mondo del credito cooperativo sia sensibile e attivo sul fronte della sostenibilità ambientale riuscendo a coinvolgere soggetti diversi sul territorio a beneficio delle comunità locali. Un impegno a favore di una buona causa e con impatto positivo sul lungo termine.


Il prezzo drammatico della plastica 

La lotta all’invasione della plastica riguarda tutti e ciascun cittadino può impegnarsi nella salvaguardia dell’ambiente attraverso comportamenti virtuosi e abitudini di consumo consapevoli.

Come sappiamo, infatti, la plastica è un materiale che resta immutato per secoli e che se viene lasciato nelle acque dei mari può causare gravi danni. Nonostante questo, ogni giorno si producono un milione di tonnellate di plastica tra bottiglie e involucri vari.

Quella non raccolta finisce nei fiumi e poi nel mare. Quella che galleggia forma le famose “isole” galleggianti, mentre quella che va a fondo ricopre i fondali soffocando piante e animali.

Secondo Plastic Free Waters, sono oltre 1200 le specie minacciate dall’ingestione di residui di plastica dispersi nei mari e si calcola che entro il 2050, con l’attuale livello di produzione e inquinamento, il peso di tutta la plastica sarà superiore a quello di tutto il pesce presente nelle acque.